mercoledì 29 settembre 2010

semplice come la disperazione

Vorrei idee, pensieri che non siano un disco rotto, ho bisogno di personaggi totalmente inesistenti che mi salvino dal vuoto della mia testa, che non mi facciano sentire l'emicrania che rimbomba nel vuoto.
Ho pregato spesso le notti troppo rumorose di non voler vivere, solo andare avanti in standby, ti prego fa' che incameri soltanto informazioni necessarie e superficiali, e se puoi, rendile indolori.
Lezione del giorno, REC. Telefilm anestetico, PLAY.
Doccia alla cieca per non notare troppi difetti, "Fra è tardi, vai a letto", PAUSE.
Nuovo giorno a perdere, REPLAY.
Richiede del tempo, ma alla fine la Dea Inerzia ha ascoltato le mie preghiere. E sarei irriconoscente a ritirare tutto adesso e invertire tutte le mie richieste.
Non saprei neanche qual è il dio avversario.


Brancolo nel buio della mattina, cercando vestiti non troppo sporchi.
In testa sento la forza animale di qualcosa che mi afferra gli occhi con gli artigli, per tutto il giorno.
E per tutto il giorno le forze che ho bastano a stento a resistergli, a non farmi strappare via gli occhi dalle orbite.
La lancetta dell'orologio scende, portandosi dietro anche il sole cattivo dell'una, anche l'anima(le) allenta la presa, ma mi sento peggio.
La leggerezza che mi lascia mi dà le vertigini, sono talmente sfinita che non riesco a dormire e ho gli occhi così disconnessi da ciò che penso da non riuscire neanche a sognare.
Alla fine ci sono riuscita, a smettere di vivere.
Sarebbe una fine carina per un raccontino adolescenziale, di quelli che fanno sorridere i trentenni, ma io non sono uno di quei personaggi con cui di solito si riempiono i vuoti delle proprie vite, troppo inutilmente piene. Io, sono io. "Ciao." Ciao? Nello specchio c'è solo la mia faccia, fisso gli occhi per non vedere il resto.
"Non stai guardando i tuoi occhi, sono loro che guardano te." Vero. Non vedo una che si guarda allo specchio, vedo una che mi sta guardando. Che cazzo è? "Ciao." Ma ciao cosa? "Sono Io." Io chi, non ti conosco! Chi dice 'sono io' è chi conosci talmente bene che la sua voce basta a fartene riconoscere il nome.
Niente?
Non parli più?
Lo specchio, quella che mi guarda mi sembra una porta, una possibilità, un'idea... qualsiasi cosa!
Mi era sembrato...
E' tardi, devo andare a scuola, REPLAY.

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