mercoledì 15 giugno 2011

Tears


impulso strisciante, bavoso come un verme, su tutta la mano, su entrambe le mani, in progressiva espansione fino al cervello fino ad annebbiare gli occhi e tutti diventa così caldo così insopportabile così eccessivo troppo forte per non farlo uscire, troppo forte per me, devo farlo uscire da me, liberarmene.
ho sempre giudicato gli assassini, chi cazzo sarebbe mai capace di uccidere un'altra persona? un suo simile?? ora che mi sento debole come uno di loro giudico allo stesso modo me stessa. ci vuole così poco per pensare di uccidere.
rovino parti di me per non rovinare le cose che mi circondano, per non far capire niente a chi mi circonda, mi nascondo come un ladro.
uccido parti di me per non odiare chi mi sta accanto, per nascondere a me stessa le mie debolezze, mi creo alibi come un assassino.

Ma mentre ti parlo tu non riesci ad ascoltarmi... sei troppo impegnato ad urlare, ad urlarmi contro, per potermi ascoltare ed io sono troppo stanca e troppo codarda per dirtelo di nuovo..
Non riesci neanche a vedere le mie lacrime nonostante siano tante perché i tuoi occhi sono annebbiati dalle tue lacrime.
Ho asciugato tante volte quelle lacrime dai tuoi occhi, ho cercato di fermarle ogni volta che ho potuto ma l'abitudine è una pianta che cresce in fretta e ho scoperto che ha radici resistenti, quindi tu continui a piangere e continui a pretendere che io asciuga ancora le tue lacrime e continui a non vedere che piango anche io e non ho la forza per asciugare anche le mie.


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