mercoledì 13 gennaio 2010

Una bimba gioca con le sue bambole, seduta per terra, anche se la mamma le ha detto di non farlo.
Ma le bambole ridono troppo e a lei oggi non va, lo nota solo adesso, e non capisce perché non smettano mai di ridere, neanche se lei dice qualcosa di triste. Non le va più, allora si alza, senza neanche posarle.
Sul tavolo di sua madre ci sono tantissimi fogli; una pila di fogli bianchi, ordinatissimi e ammassati in un angolo, in contrasto a quelli scritti fitti, da entrambe le parti, che inondano il resto del tavolo.
La bambina prende cauta un paio di fogli bianchi e li ritaglia con le mani, formando delle nuvole incerte e tremolanti.
Sul cielo le due nuvole sembrano ancora più bianche, eppure per niente finte.
Si intravedono due teste di ragazzi.
Parlano, o perlomeno sembrano farlo, si rivolgono smorfie ed aprono a turno la bocca, emettendo spirali.
Non smettono neanche un attimo di parlare, tutto attorno a loro si riempie di spirali, non si capisce se siano fumose o siano concrete, ma non si vede più niente.
Le spirali si diradano in fretta: sono fatte di fumo.
Tutto adesso è di nuovo tra le mani della bambina che riesce a vedere solo le due nuvole di carta, stropicciate nelle sue manine.

4 commenti:

Anonimo ha detto...

anche se vuoi concretizzare ciò che è astratto, alla fine la realtà ti uccide.
ed è frustrante doversi sentire vinto ogni volta e ritrovarsi con della carta stropicciata tra le mani.
l'importante però è che non sia strappata...
fin'allora, ci sarà ancora speranza.

F r a ha detto...

che te ne fai di una carta stropicciata che puoi al massimo non strappare?

Anonimo ha detto...

una carta stropicciata non puoi "al massimo non strapparla".
puoi distenderla, riaprirla.
una volta che realtà e finzione si uniscono sul serio.

F r a ha detto...

ma a questo punto non potranno mai unirsi sul serio, resteranno sempre in bilico e la bambina in mezzo.
(così le viene il mal di testa e quellidellamoment ci fanno pure soldi)