domenica 15 novembre 2009

"tra la luna e la tua schiena"

Non so da quanto tempo io stia così, stesa sul letto, immobile ed abbandonata.
E più tempo passa più mi sento incollata qua.
Lui si abbassa su di me, senza guardarmi e indica la mia pancia.
No, non la indica, la tocca, con un dito solo, forse l'indice. Lo poggia, come a saggiare la consistenza.
Poi appoggia la testa, anzi no, l'orecchio.
Si rialza lentamente e stavolta mi sorride, senza dire proprio niente. Forse crede che io non mi sia accorta del suo dito e della sua testa sulla mia pancia, ma non glielo chiederò di certo...
E mentre mi chiedo se respiri o meno lui si stende accanto a me e mi abbraccia, così lentamente da sembrare esitante. Ma forse è il contrario, magari è così esitante che fa tutto così piano.
Appoggia la testa tra il mio collo e il mio viso e mi stringe forte come volesse proteggermi ma io non posso muovermi, resto a guardare la stanza con le braccia perfettamente aderenti al mio corpo e la coscia fredda per il contatto del muro accanto al letto.

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