mercoledì 6 marzo 2013

Sento il suo corpo sdraiato accanto a me , nonostante nessuna parte di noi si tocchi.

Stiamo l'uno accanto all'altra.
Io sono l'altra.

Dovrebbe essere lui, l'altro, ed io l'una.
Ma io, ai miei occhi, sono sempre stata l'altra. Ed in ogni caso non sono mai stata una, mi sono sempre contata almeno fino a due.
Anche se tutti dicono si dovrebbe contare fino a dieci, ma poi sarebbe solo folla.


Sento l'insicurezza attraversargli ogni singolo frammento di corpo, rimane teso accanto a me, immobile ed in ascolto.
Immobilizza anche me, ha la stessa sacralità delle cattedrali, aperte ad ogni turista e ad ogni bestemmia, ma così impenetrabili nella loro lontananza da qualsiasi tempo che solo un cuore illeso che sappia credere in qualcosa può meritarne il fascino.

A me il cuore fa male adesso, non credo sia illeso,
magari più tardi forse lo sarà, magari dopo un caffè, magari fammi dormire un po'...


Mi sento la bocca sigillata da una stanchezza strana e vorrei che non ci fosse bisogno di parlare, vorrei che capisse che con me è al sicuro, che sto solo pensando per non fare altro, che non c'è bisogno di essere così tesi, non potrei fargli nulla...

Si gira di botto, ferma il liquido caldo e vischioso di pensieri che mi scorre sotto le orbite degli occhi 
e mi guarda.

Non mi fissa, il suo sguardo accoglie quel flusso e adesso sa cosa mi invischia gli occhi.

Il suo corpo si scioglie, lo sento sciogliersi anche nei miei occhi.
Si lascia accogliere dai rifugi segreti che il mio corpo sa offrirgli, complice.
Spalle ossute si alleano con il collo e le braccia per rendersi morbide.

Si scioglie anche dal mio abbraccio, mi sorride e si allontana "vado a farti il caffè".

venerdì 17 febbraio 2012

Edge


Camminò per ore a piedi scalzi,li ferì così tanto che, alla fine, smisero pure di sanguinare.
Si fermò soltanto quando i suoi piedi toccarono la terra, umida e fertile, lasciandosi dietro tracce dell'asfalto che le aveva indurito i piedi e l'anima.
Si inchinò davanti a quegli alberi come anziane signore si inginocchiano davanti ai loro dei.

Il sole le lambiva la pelle, come mare che brucia
Gli alberi volgevano a lei le loro chiome
e la terra pulsava sotto di lei.

Timide anime fioriscono
dalla terra scura come la fertilità, nera come una dea protettrice
potente come la catastrofe

Timide radici le si inturgidiscono dentro
attorno alle sue gambe risalgono, le cedono clorofilla redentrice
si insinuano in lei, dolci e sensuali
la possiedono

venerdì 25 novembre 2011

No, non è questione di aggettivi.
L'aggettivo è statico.

E' un fatto di azione, di verbi.

Non sono uno scrittore,
scrivo e basta.
La mia vita ha il premio di miglior attore non protagonista


in compenso, la colonna sonora è fantastica
Avrai il tempo per
contagiarmi l'ansia delle tue domeniche

Avrò più tempo per respingere
la tua pelle limpida

Avrai di certo notato che
non ho più niente
agli occhi della gente

venerdì 11 novembre 2011

Viole(n)t

"anche se a volte parlarne fa male, so che resta un livido amniotico gelido.
Sto percorrendo a ritroso la strada (per noi)
ma qui tu scivoli a fondo e non hai rifugio
per sciogliere il peso che c'è in me
è tardi in me(?)

sei
per
me
Livido amniotico
"

lunedì 25 luglio 2011

Catwalk

Il suo sguardo perso nel vuoto non piangerà mai.
Il cielo mi fissa la pelle.

Nelle sue mani si raggomitola la mia anima
attratta dal calore dei suoi pensieri
pur sapendo la fine delle falene
attratte dalla luce.

"Nelle sue mani vive rinchiusa per l'eternità"


Le dita scivolano sulle corde.
Costruiscono lente accordi tremolanti.
Tutti sbagliati.
Ma lui li sente,
li ascolta.
Mi basta
questo, li fa sentire anche a me
li rende migliori.


@someone

mercoledì 13 luglio 2011

Le mie notti amano
vestirsi di bianco

martedì 28 giugno 2011

'Io come te un tempo avevo mani per stringere gli animi e raccontare favole ai tuoi simili.

Che ne sarà dei miei fratelli fragili quando di respirare gli uomini si scorderanno?

Cos'è quel di cui temi?
Perché distruggersi?
Sono dentro te e in tutto ciò che esiste.

Tu non dimenticarti gli alberi e di un fiore che ride, ed anche degli uomini
dei loro pensieri, ciò che annienterà le tue emozioni.'

(L'aura)